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Comunicazione aziendale: tutti i segreti sul tone of voice

Hai mai sentito parlare di David Ogilvy? Dagli anni Ottanta è il maestro indiscusso del copywriting e della scrittura messa al servizio dell'attività pubblicitaria. Un mesetto fa, in cerca di consigli per superare il blocco dello scrittore (fantasma) – sì, perché noi ghostwriter non abbiamo il superpotere di passare attraverso i muri della scarsa creatività, purtroppo – mi sono imbattuta nelle best-practices che Ogilvy condivideva con gli autori della sua agenzia.

Tra i tanti spunti di riflessione, ce n'è uno che mi è piaciuto particolarmente e che ho deciso di utilizzare come fil rouge di quest'articolo.

Write the way you talk. Naturally.

Scrivi come parli. In maniera spontanea.

Interessante, no?

Noi di Ghostwriter trascorriamo giorni di lavoro preparatorio al fine di stabilire quale stile e quale tono di voce sia coerente ai testi scritti per i nostri clienti. Sì, perché un'azienda di commercialisti online è ben diversa da un sito di lavoretti fai-da-te. Il parrucchiere che si rivolge a noi per la scrittura di un manuale non-fiction parla (e dunque scrive) in modo diverso dal trader di criptovalute o dal nutrizionista che ha ideato un protocollo super-iper-efficace per perdere peso in ventiquattr'ore.

Insomma, il consiglio di David Ogilvy è molto, molto efficace.

Ora, il pericolo della scrittura parlata non risiede tanto negli errori grammaticali o nelle labirintiche complessità sintattiche, quanto piuttosto nella mancanza di inclusività, di quel che chiamiamo il " linguaggio politicamente corretto". Non so se capita anche a te, ma le mie conversazioni sono di frequente imbrattate da espressioni gergali, dialettali o volgari (intese nell'accezione di popolari).

Di conseguenza, dopo una prima stesura "parlata", potrebbe essere opportuno operare una revisione al fine di rifinire, depurare e ripulire il testo. A meno che tu non voglia leggere una manciata di articoli pieni zeppi di espressioni: «cioè, ma che figata, no? Lo voglio leggere pure io 'sto manuale di Ogilvy. Daje!»

Tuttavia, non è questo il motivo per cui mi sono seduta alla scrivania. Voglio metterti in guardia non tanto dal linguaggio impataccato della parlata comune, bensì da un nemico ancor più infido e difficile da debellare. Mi riferisco all'aziendalese.

Che cosa si intende per comunicazione aziendale?

Tutti, ma proprio tutti gli imprenditori che vogliono raccontarsi sul web o tra le pagine di un'autobiografia aziendale devono individuare il tone of voice adeguato alla comunicazione. Quest'ultimo non è meno determinante di logo, payoff, colori e immagini. Insomma, lo stile è un vestito cucito su misura: o cade a pennello, oppure rischia di farti inciampare al minimo passo a causa di risvolti dei pantaloni troppo lunghi.

Ouch!

Ora, in oltre dieci anni di carriera in compagnia del team di Ghostwriter mi sono imbattuta in una lunga lista di attività fossilizzate sul linguaggio online dell'aziendalese.

Okay, ti porto un esempio.

«Dormibene è azienda leader nel campo di materassi anti-cervicale. Collaboriamo con i migliori rivenditori italiani per assicurare che ogni prodotto sia conforme ai requisiti XWYZ dell'Unione Europea».

O ancora:

«La strategia adottata da Azienda a Caso mira a declinare le possibilità tecnologiche di un settore a caso finalizzate all'obiettivo di incrementare le chance di rinnovamento del territorio locale, fornendo risposte concrete ai bisogni condivisi dal tessuto commerciale costituito da piccole e medie imprese».

Quindi?

A chi si rivolge una comunicazione tanto complessa, indigesta, farraginosa? A un appassionato di indovinelli, agli amanti della Settimana Enigmistica?

Da quel che ho capito, a (molte) aziende piacciono i paroloni. Ogilvy si sarebbe strappato ben più di una ciocca di capelli. Ora, non fraintendermi: non mi schiero né dalla parte del linguaggio parlato, né da quello dell'aziendalese. La spontaneità della comunicazione va mantenuta senza scadere in modi di dire (troppo) popolari, ma evitando anche l'indigestione di espressioni demodé in voga… nel Rinascimento.

La via di mezzo è quella giusta. Come sempre.

L'identikit del tone of voice: familiare, semplice e immediato

Partiamo dalle basi: l'obiettivo della comunicazione aziendale (e non solo) non si limita alla capacità d'impressionare il target – in stile: «Oh mamma mia quanto sono acculturati questi di Dormibene, comprerò sicuramente da loro» - bensì di facilitare la lettura. In un mondo, quello a noi contemporaneo, in cui siamo bombardati da informazioni sempre e ovunque, evitare i contorsionismi linguistici è una buona strategia. Il linguaggio familiare è dunque un mix perfettamente bilanciato di parole comuni, chiare e autoevidenti, depurate dagli scivoloni della parlata colloquiale.

In aggiunta:

  • Le secondarie sono utili, ma utilizzale con moderazione. Il consiglio di Ogilvy è di preferire periodi brevi. Se la scrittura narrativa, infatti, permette di esplorare nuovi orizzonti letterari per diletto, quella aziendale necessita di chiarezza e di puntualità.
  • Dire bye bye al tono istituzionale degli scritti. I paroloni dell'aziendalese – freddi, distaccati e cervellotici – hanno un tone of voice impersonale, vuoto. Chi legge vorrebbe partecipare emotivamente alla fruizione del contenuto. In caso contrario, beh, non stupiamoci di una reazione in stile «che barba, che noia».
  • Mai allungare il brodo. Davvero, ad aggiungere acqua si perde sapore. Veicolare i tuoi contenuti con il numero di parole minimo, evitando il superfluo, ti permetterà di lasciare una traccia informativa concreta nella mente dei tuoi potenziali lettori.

Mi auguro che i miei consigli anti-aziendalese ti siano stati utili, o quantomeno ti abbiano tenuto compagnia durante la lettura.

Di contro, se credi di aver ingoiato (per sbaglio) un vocabolario latino-italiano del Cinquecento e non sai liberarti di questa cattiva abitudine, rivolgiti a professionisti della scrittura su commissione.

In Ghostwriter trasformiamo i tuoi geroglifici aziendali in testi dall'elevato impatto emotivo, cuciti ad hoc per il tuo pubblico di lettori.

Quali sono i tipi di comunicazione aziendale?

Nel mondo del ghostwriting aziendale, la comunicazione assume forme molteplici, ciascuna essenziale per trasmettere con efficacia il messaggio dell'azienda. Una tipologia primaria è il company profile, un documento che ritrae l'identità aziendale, la missione, e i valori fondamentali. Questo strumento racconta la storia dell'impresa, creando una connessione emotiva con il lettore.

Un altro aspetto cruciale è il content marketing: creazione di articoli, blog, white papers che forniscono informazioni di valore, posizionando l'azienda come leader nel suo settore. Attraverso un approccio informativo ed educativo, questa comunicazione mira a costruire fiducia e autorevolezza.

Il copywriting SEO, invece, focalizza sull'ottimizzazione per i motori di ricerca. Contenuti come descrizioni di prodotti, articoli e post di social media vengono redatti non solo per informare e persuadere, ma anche per migliorare il ranking online dell'azienda.

Infine, la creazione di newsletter aziendali e comunicati stampa gioca un ruolo vitale. Mentre la newsletter mantiene informati e coinvolti dipendenti e clienti con aggiornamenti periodici, i comunicati stampa servono a annunciare eventi o lanci significativi, garantendo visibilità e attenzione mediatica.

Ogni tipo di comunicazione richiede uno stile specifico e una comprensione profonda della voce aziendale, aspetti in cui il ghostwriting aziendale eccelle, garantendo messaggi chiari, coerenti e convincenti.

Qual è lo scopo della comunicazione d'impresa?

La comunicazione aziendale è un elemento vitale nell'ecosistema di ogni impresa, essenziale per trasmettere efficacemente il proprio messaggio, visione e valori. Esistono diversi tipi di comunicazione aziendale, ognuno con specifiche finalità e tecniche.

  1. Comunicazione Interna: Riguarda il flusso di informazioni all'interno dell'organizzazione. Questo include memo interni, bollettini, intranet aziendale, e riunioni. Lo scopo è di mantenere i dipendenti informati, coinvolti e allineati con gli obiettivi aziendali.
  2. Comunicazione Esterna: Si concentra sul trasmettere il messaggio dell'azienda al mondo esterno. Questa include pubblicità, comunicati stampa, marketing sui social media e siti web aziendali. L'obiettivo è di costruire un'immagine di marca positiva, promuovere prodotti/servizi e stabilire relazioni con i clienti e altri stakeholder.
  3. Comunicazione di Crisi: Fondamentale per gestire situazioni impreviste o emergenze. Una comunicazione efficace in queste circostanze è cruciale per mantenere la fiducia e minimizzare il danno all'immagine aziendale.
  4. Comunicazione Persuasiva: Usata prevalentemente in vendite, marketing e pubblicità. Si focalizza su messaggi progettati per influenzare l'opinione o il comportamento del pubblico.
  5. Comunicazione Istituzionale: Implica la creazione di report, bilanci e documenti ufficiali che comunicano lo stato e le performance aziendali a stakeholder come azionisti, partner e autorità normative.

In conclusione, il tipo e lo stile della comunicazione aziendale dipendono dal pubblico di riferimento e dagli obiettivi specifici dell'azienda. Una strategia di comunicazione efficace e ben pianificata è fondamentale per il successo e la crescita a lungo termine di un'impresa.

Chi viene coinvolto nella comunicazione aziendale?

La comunicazione aziendale gioca un ruolo fondamentale nel determinare il successo di un'impresa. Chi viene coinvolto? La risposta è molteplice e varia a seconda del messaggio e degli obiettivi specifici.

  1. Dipendenti: I dipendenti sono il primo e più critico pubblico interno. Una comunicazione efficace con loro assicura che siano informati, impegnati e allineati con la visione aziendale e gli obiettivi di business.
  2. Clienti: I clienti sono al centro della maggior parte delle strategie di comunicazione esterna. Comprendere le loro esigenze e aspettative è cruciale per sviluppare messaggi che risuonino con il loro interesse e li coinvolgano efficacemente.
  3. Stakeholder: Gli stakeholder, inclusi azionisti, investitori, fornitori e partner commerciali, necessitano di comunicazioni trasparenti e coerenti, specialmente su aspetti come performance aziendali, strategie e innovazioni.
  4. Media: I media svolgono un ruolo essenziale nella diffusione del messaggio aziendale ad un pubblico più ampio. Comunicati stampa, interviste, e eventi sono modi efficaci per raggiungere questo segmento.
  5. Pubblico Generale: Il pubblico generale, che può includere futuri clienti o talenti, deve essere considerato nella comunicazione istituzionale e di branding.

La comunicazione aziendale non è un processo isolato o unidirezionale; coinvolge un ampio spettro di partecipanti, ciascuno con le proprie aspettative e necessità. Capire chi è coinvolto e come, è essenziale per elaborare un piano di comunicazione strategico ed efficace.

I consigli del ghostwriter per una comunicazione d'impresa efficace

In un contesto aziendale sempre più connesso e digitale, emergere con una comunicazione d'impresa incisiva diventa un requisito imprescindibile. Ecco alcuni consigli da parte dei nostri ghostwriter per trasmettere un messaggio aziendale efficace e memorabile.

1. Chiarezza e Concisione: Il primo passo è garantire chiarezza e concisione. Un messaggio diretto e facile da comprendere ha maggiori probabilità di raggiungere e influenzare il target di riferimento.

2. Conoscere il Pubblico: Personalizzare il messaggio in base al pubblico di destinazione è cruciale. Comprendere i loro bisogni, preferenze e punti di dolore aiuta a creare una comunicazione più efficace e mirata.

3. Utilizzare il Storytelling: Le storie sono potenti. Utilizzare tecniche di storytelling per raccontare la storia del brand, i valori e le missioni può creare una connessione emotiva più profonda con il pubblico.

4. SEO e Parole Chiave: Ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca tramite SEO e l'uso strategico di parole chiave rilevanti aiuta a garantire che il messaggio aziendale raggiunga un pubblico più ampio online.

5. Coerenza del Messaggio: Mantenere coerenza in tutti i canali di comunicazione rafforza l'identità del brand e la fiducia nel messaggio. La ripetizione strategica delle informazioni chiave aiuta il messaggio a rimanere impresso nella mente del pubblico.

Un'efficace comunicazione d'impresa richiede pianificazione, creatività e attenzione al dettaglio. Seguire questi consigli può aiutare le aziende a comunicare in modo più efficace, rafforzando la loro presenza sul mercato e il coinvolgimento del cliente.

 

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FAQ & Guide

Domanda: Che cosa si intende per comunicazione aziendale?
Risposta: La comunicazione aziendale è l'insieme delle attività, strategie e metodi impiegati da un'impresa per trasmettere messaggi ai propri dipendenti, clienti, stakeholder e al pubblico generale. Questa comunicazione può includere la diffusione di informazioni relative ai prodotti o servizi dell'azienda, agli obiettivi di business, alla cultura aziendale e a qualsiasi altro aspetto rilevante per l'immagine e il posizionamento della società.

Domanda: Quali sono i tipi di comunicazione aziendale?
Risposta: I principali tipi di comunicazione aziendale comprendono la comunicazione interna, rivolta ai dipendenti dell'azienda, e quella esterna, indirizzata ai clienti, partner, media e altri stakeholder. Entrambe possono prendere forma attraverso diversi canali e formati, come email, newsletter, social media, comunicati stampa e incontri faccia a faccia.

Domanda: Qual è lo scopo della comunicazione d'impresa?
Risposta: Lo scopo della comunicazione d'impresa è di informare, persuadere e costruire una relazione positiva con tutti i suoi interlocutori. Si mira a rafforzare la brand identity, promuovere trasparenza, fiducia e coinvolgimento, e supportare gli obiettivi commerciali e strategici dell'azienda.

Domanda: Chi viene coinvolto nella comunicazione aziendale?
Risposta: Nella comunicazione aziendale vengono coinvolti diversi gruppi: i dipendenti, che sono il primo pubblico interno; i clienti e i prospect, come destinatari esterni primari; gli stakeholder, tra cui investitori, partner, fornitori e comunità locali; e i media, che aiutano a diffondere il messaggio dell'azienda a un pubblico più vasto.

Domanda: Quali sono i principali strumenti utilizzati per la comunicazione aziendale?
Risposta: Gli strumenti principali per la comunicazione aziendale includono siti web, social media, blog aziendali, newsletter, comunicati stampa, brochure, presentazioni e eventi. La scelta degli strumenti dipende dagli obiettivi specifici della comunicazione e dal pubblico a cui si intende rivolgere il messaggio.

Domanda: Cos'è il company profile?
Risposta: Il company profile è un documento o una sezione all'interno di un sito web che descrive in modo approfondito la storia, l'attività, i valori, le missioni e le realizzazioni di un'azienda. Serve a fornire a clienti, investitori e partner una visione chiara e comprensiva dell'identità aziendale, dei suoi punti di forza e del percorso di crescita. È uno strumento fondamentale per la comunicazione aziendale poiché aiuta a costruire credibilità e fiducia, mostrando trasparenza e professionalità.

 

 

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Attivo dal 2012, Ghostwriter ha offerto nel tempo i propri servizi editoriali a grandi aziende nazionali ed estere, tra le quali Giorgio Armani, Toyota Motor Italia e MSC Crociere.

Oggi, grazie agli editor e agli autori professionisti che compongono il suo staff e alla sua esperienza decennale nel settore editoriale, Ghostwriter può garantire ai propri clienti libri di qualità e la certezza di saper veicolare ogni messaggio nel modo più giusto.

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