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A caccia di refusi! L'arte dell’editor e del correttore di bozze

Larte-delleditor-e-del-correttore-di-bozze L'arte dell’editor e del correttore di bozze


"Stiamo tagliando grossi pezzi. Mi piange il cuore vederli scomparire, ma è mangia la minestra o salta dalla finestra. Anche se fa male a entrambi tagliare così tanto, avremo un libro più breve e più facile da leggere quando avremo finito. Quest'uomo, Perkins, è una brava persona ed è forse il miglior editor d'America. Ho una grande fiducia in lui e di solito mi arrendo al suo giudizio."

Correva l'anno 1928. Thomas C. Wolfe – uno tra gli scrittori più sanguigni e prolifici del Novecento statunitense – svelava così il retroscena editoriale del romanzo di esordio "O' Lost" in una lettera indirizzata alla sorella Mabel. Il buon Maxwell E. Perkins citato dall'autore è un personaggio (colpevolmente) trascurato dalla letteratura a noi contemporanea, uno che nella vita di tutti i giorni leggeva, ritagliava, controllava, giudicava, migliorava e finalizzava i manoscritti dei Grandi con la G maiuscola – Fitzgerald ed Hemingway, giusto per citarne un paio. I due uomini daranno vita a un sodalizio professionale prematuramente interrotto dalla morte di T. Wolfe. Incomprensioni, litigi, terribili tagli e tante, troppe sigarette fumate con frustrazione nell'ufficio di Perkins – in una New York paralizzata dal freddo o soggiogata dalla calura estiva - sono il simbolo di un rapporto, quello tra editor e scrittore, che tuttora offre un punto di vista imparziale sulla qualità di un manoscritto. Mentre un Wolfe ancora esordiente riversava su fogli un po' sgualciti le proprie impressioni sull'amore, sulla vita e sulla morte come un fiume in piena, Perkins conveniva con l'autore che «a mettere in senso questo libro mi sembra di mettere un corsetto a un elefante».

Un lavoro duro, a tratti un po' grottesco.

La storia tormentata della coppia Made in USA – brillantemente trasposta sul grande schermo dalla pellicola "Genius" – è uno spunto di riflessione sul tema della correzione di una bozza e dell'editing.

Di conseguenza, prima di preparare i pop-corn al microonde e di immergerti nella visione del film, leggi il mio (breve) identikit di due figure editoriali troppo spesso sottovalutate.


Una guerra all'ultimo errore tipografico. Il lavoro del correttore di bozze

Signore e signori, il correttore di bozze (o redattore) riveste un ruolo importantissimo nella filiera editoriale. Dopotutto, il suo nome non ammette ignoranza: corregge le bozze, tant'è. L'obiettivo è quello di depurare il testo dagli errori di ortografia e di battitura così da rimuovere una volta per tutte i cosiddetti "refusi". Al ghostwriter è sfuggito un accento sulla "e"? Ci pensa il correttore di bozze. L'autore del manoscritto ha digitato su Word che "la macchina di Marco si è fermata al sefamoro"? Ancora una volta, il redattore ci mette lo zampino – o per meglio dire, la matita rossa!

Tuttavia, questa figura professionale pura, molto spesso alle dipendenze di una casa editrice, non ha il compito di eliminare una valanga di errori grammaticali, una punteggiatura che farebbe impallidire un grammar-nazi e un insieme di costrutti troppo lunghi o troppo corti, troppo prolissi o troppo frammentati.

No, la sua non è pigrizia, bensì un tentativo di non soffiare il lavoro a un altro immancabile professionista: l'editor.


Al rispetto delle regole redazionali. Il lavoro dell'editor

Un, due, tre, MARC'! La figura dell'editor in una casa editrice o in un'agenzia di scrittura – proprio come la nostra, sì – lavora sulla bozza di un manoscritto con il rigore di un generale di brigata. Al suo «questa parte di testo cozza con quella del capitolo tre…», noi ghostwriter ci mettiamo sull'attenti e analizziamo la struttura del manuale dalla A alla Z per capire dove e come migliorare. L'editing è infatti la revisione di un libro che mira a rimuovere le ripetizioni, le incongruenze, gli errori grammaticali - nei casi più gravi roba da «se sarei, tu fossi…» - ma anche i voli pindarici dell'autore, la mancanza di armonia stilistica o una tendenza alla trasgressione della consecutio temporum verbale. Ops!

In aggiunta, l'editor veste i panni di un vero e proprio talent-scout alla ricerca di penne da 110 e Lode da pubblicare in una collana o proporre a una casa editrice. Insomma, una sorta di X-Factor della scrittura.

Una cosa è certa: l'editing di un libro è fon-da-men-ta-le. Tutti i contenuti testuali, dagli slogan pubblicitari ai romanzi d'avventura, devono essere analizzati, scomposti, valutati e migliorati almeno da uno sguardo esterno. Soltanto così gli scrittori e i ghostwriter di professione evitano di sguazzare in una piscina di errori grammaticali e concettuali che verranno visti e valutati dai lettori. E a quel punto, dato in stampa il manoscritto, la figuraccia megagalattica è soltanto una questione di tempo!


E che me ne faccio di un editor?

Proprio come il nostro T. Wolfe, anche tu hai bisogno di un editor che si collochi a una distanza tale da analizzare con la lente d'ingrandimento le imperfezioni contenute in un manoscritto, in un payoff o in una presentazione aziendale.

Il motivo?

Lo rivela ancora una volta l'autore d'Oltreoceano. L'esperienza di editing a quattro mani sulla bozza di "Of Time and the River" insegnò a T. Wolfe la regola aurea della scrittura: «Fino a quel momento ero stato un giovane che voleva diventare scrittore più di ogni altra cosa al mondo e aveva creato il primo libro folgorato da una grande illusione. […] A quel punto si può dire che le cose erano cambiate. In breve, prima avevo solo desiderato e sperato di diventare scrittore, ora lo ero davvero».

Proprio come un T. Wolfe senza Perkins non avrebbe mai raggiunto il grande pubblico con opere redatte in forma professionale, armoniosa e digeribile, così anche tu non riuscirai a tirare fuori il meglio dalle pagine della tua storia senza l'aiuto di un editor con la E maiuscola. Certo, noi di Ghostwriter non vogliamo paragonarci ai migliori editor d'America del Novecento, ma oltre a una lunga esperienza abbiamo un asso nella manica che ci rende insostituibili: la curiosità.

Ci interroghiamo instancabilmente sulla qualità di un testo - scritto da te o da uno dei nostri ghostwriter – e non ci diamo pace fino a quando, come per magia, ogni parola raggiunge la sua forma più compiuta.

Vuoi saperne di più? Sei alla ricerca di un editor o di un correttore di bozze? Vuoi trasformarti nella penna più precisa del West? Mettiti in contatto con noi e raccontaci chi sei (e cosa vuoi scrivere).

Ti aspettiamo nella nostra redazione!

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